Investire in borsa da privato: strumenti e broker migliori con cui operare
Investire in Borsa da privato è possibile? Assolutamente sì! Da quando il trading online è entrato nelle nostre vite grazie soprattutto ai mobile device, non è più necessario recarsi fisicamente presso l’edificio della Borsa valori o affidarsi a un professionista per la gestione del portafoglio azionario.
Investire in Borsa da casa è oggi una possibilità alla portata di (quasi) tutti. Per evitare problemi, è però il caso di prepararsi tecnicamente. Se vuoi sapere come, non ti resta che seguirci nella guida che abbiamo creato sul tema.
Investire in Borsa da privato – riepilogo:
❓ Come farlo: | Trading CFD |
👥 Chi può farlo: | Tutti |
📍 Dove farlo: | Pepperstone / XTB / eToro |
📈 Come ridurre i rischi: | Money Management |
💶 Capitale per iniziare: | 10-200 € |
🎯 Un Suggerimento:
Per investire in Borsa da privato, consigliamo di registrarsi su Pepperstone, noto per spread competitivi ed esecuzione rapida. Iniziate con il conto demo gratuito per fare pratica senza rischi. Sfruttate l’ampia gamma di strumenti finanziari e le piattaforme avanzate come MetaTrader 5. Approfittate del supporto educativo e delle analisi di mercato per prendere decisioni informate.
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Indice
Come investire in Borsa da casa
Investire in Borsa da privato richiede una comprensione dei giusti strumenti e delle strategie appropriate. Mentre tradizionalmente ci si affidava a broker di Borsa per l’acquisto e la vendita di titoli, oggi esistono alternative più accessibili per i piccoli investitori.
I CFD (Contracts for Difference) rappresentano un’opzione popolare per chi è alle prime armi con il trading online. Questi strumenti derivati permettono di operare su asset senza possederli direttamente, offrendo la possibilità di trarre profitto sia dai rialzi che dai ribassi del mercato. I CFD sono spesso privi di commissioni, con costi limitati allo spread.
È fondamentale sottolineare l’importanza della formazione prima di iniziare a investire. Molti sistemi promettono guadagni facili, ma è essenziale approcciarsi al trading con cautela e preparazione. Mentre i sistemi automatici possono essere utili, è consigliabile combinarli con una capacità di giudizio umana.
dPer iniziare, considerate piattaforme che offrono conti demo per fare pratica senza rischi. Ricordate che il trading comporta rischi: educatevi, iniziate con cautela e non investite più di quanto possiate permettervi di perdere.
Investire in Borsa da privato: i migliori broker
Per investire in Borsa da privato, è fondamentale scegliere un broker affidabile e regolamentato. Ecco tre piattaforme che si distinguono per le loro caratteristiche:
Pepperstone
Pepperstone è un broker rinomato per la sua esecuzione rapida e le condizioni di trading competitive:
- Spread bassi: Offre alcune delle condizioni più competitive del mercato.
- Esecuzione ultra-veloce: Tecnologia all’avanguardia per un’esecuzione rapida degli ordini.
- Piattaforme multiple: Supporta MetaTrader 4, MetaTrader 5 e cTrader.
- Varietà di asset: Forex, indici, materie prime, azioni e criptovalute.
- Regolamentazione solida: Autorizzato da molteplici enti regolatori internazionali.
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XTB
XTB si distingue per la sua piattaforma avanzata e il supporto educativo:
- xStation 5: Piattaforma proprietaria potente e user-friendly.
- Formazione completa: xStation Academy offre corsi per tutti i livelli.
- Ampia scelta di mercati: Forex, azioni, indici, materie prime e altro.
- Analisi di mercato: Fornisce analisi dettagliate e strumenti di ricerca.
- Supporto clienti: Assistenza personalizzata in italiano.
eToro
eToro è rinomato per il suo approccio innovativo al trading sociale. Ecco le sue principali caratteristiche:
- Copy Trading: Permette di replicare automaticamente le strategie dei trader più esperti.
- Ampia gamma di asset: Offre azioni, ETF, criptovalute e altri strumenti finanziari.
- Interfaccia intuitiva: Ideale per principianti, ma con funzionalità avanzate per trader esperti.
- Conto demo gratuito: Ottimo per fare pratica senza rischiare denaro reale.
- Commissioni competitive: Spread bassi e zero commissioni su molti asset.
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Ricorda che, indipendentemente dal broker scelto, è fondamentale iniziare con un conto demo per familiarizzare con la piattaforma e le dinamiche di mercato prima di investire denaro reale.
Come investire in Borsa senza rischi
Riprendiamo brevemente una domanda molto frequente posta da chi si sta affacciando al settore del trading online. Affidando la risposta a una ricerca poco approfondita, potrebbero emergere diversi servizi che propongono investimenti “semplici”, guadagni “sicuri” e un’operatività “senza rischi”.
Tagliamo la testa al toro: tutte queste promesse sono fasulle. Il rischio, come abbiamo detto, è una componente insita del settore degli investimenti e, di conseguenza, anche del trading online. Non è un caso se tutti i migliori broker, infatti, riportino in ogni loro pagina un disclaimer in cui avvisano delle potenziali perdite riportando le relative percentuali.
La presenza di questo avviso, però, non vuole fungere da deterrente o comunicare che il trading online sia un gioco a perdere. Anzi: trovarsi davanti a un broker che ti comunica la realtà dei fatti è sinonimo di trasparenza e affidabilità, al contrario di quanto avviene con chi ti promette guadagni facili o sicuri.
La componente di rischio, però, anche se non può essere eliminata, può essere perlomeno gestita. Uno degli aspetti base del trading, infatti, è proprio il Money Management, che trova la sua applicazione principale nella diversificazione degli investimenti. Diversificare permette di avere i nostri fondi investiti in diversi asset, con l’obiettivo di contenere le perdite qualora uno di questi investimenti dovesse andare male.
In linea generale il consiglio è quello di non destinare più del 5% del capitale a disposizione ad un singolo trade. In questo modo la perdita massima sarà equivalente a questa percentuale, incidendo in misura ridotta sulla somma a nostra disposizione.
Per imparare ad applicare il Money Management, puoi usare un conto che è sì senza rischi, esclusivamente perché non utilizza denaro reale. I conti demo infatti sono perfetti per imparare, investendo solamente il denaro virtuale che il broker mette a disposizione in maniera illimitata e gratuita.
Investire in Borsa da privato conviene?
A definire la convenienza di un’attività sono due fattori:
- costi
- ricavi
I secondi, ovviamente, devono essere superiori ai primi.
Investendo da privato i costi non sono elevati: al di là delle tasse di trading (che vedremo a breve), dipendenti però dai risultati ottenuti, esistono pochi costi fissi da prendere in esame.
Intanto agendo in maniera autonoma non avrai bisogno di un consulente, presente di solito nei servizi bancari. Operando con i broker che abbiamo preso in esame, inoltre, non dovrai pagare alcuna imposta di bollo deposito titoli e non avrai spese di gestione per il tuo conto.
L’unico costo reale sarà quello relativo allo spread (se operi con i CFD), ossia la differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita di un CFD in un dato momento.
Dalla parte opposta, vediamo che i (potenziali) ricavi rimangono invece invariati rispetto all’operare affidandoti ad esempio ad un consulente o ad un servizio di gestione patrimoniale.
Diminuendo i costi, quindi, vediamo che i vantaggi dell’investire in Borsa da privato la rendono un’attività potenzialmente molto conveniente.
Leggi anche: Commissioni di trading
Investire in Borsa da privato: le tasse del trading online
A questo punto, dopo aver parlato dei broker migliori per investire in Borsa da privato, è il caso di soffermarsi su un aspetto importantissimo per chi fa trading online: la fiscalità.
Iniziamo a dire che tutti i proventi dichiarati dai chi fa trading online sono soggetti a una tassazione pari al 26%. I suddetti proventi, devono essere dichiarati all’interno del Modello Unico. Chi fa trading online e vuole essere in regola con il fisco, deve considerare due regimi fiscali:
- Regime sostitutivo
- Regime dichiarativo
Analizziamoli uno per uno partendo dal regime sostitutivo. In questo caso, si può a ragione dire che la dichiarazione venga automatizzata. Se il trader concretizza una plusvalenza, il broker trattiene direttamente l’imposta dovuta all’erario. In poche parole, il contribuente è esentato da obblighi fiscali, dal momento che il broker si occupa di tutto.
Cosa prevede, invece, il regime dichiarativo? In questo caso le cose cambiano notevolmente. Il singolo trader, infatti, deve provvedere al pagamento delle imposte. L’utente ha quindi l’obbligo di dichiarare i proventi derivanti dall’attività di trading online.
Lo strumento per mettere in atto quanto descritto è la dichiarazione dei redditi utilizzata per il normale versamento dei contributi.
Quali campi compilare?
Dopo questa premessa sulla fiscalità per chi vuole investire in Borsa da privato, entriamo nello specifico ricordando che, nel Modello Unico, bisogna inserire riferimenti ai profitti dell’anno precedente.
Nello specifico, bisogna compilare il quadro RT, dedicato alle plusvalenze di natura finanziaria. L’importo specifico della plusvalenza deve essere inserito nella sezione II-B, in corrispondenza del rigo RT41.
Nella suddetta sezione, bisogna inserire i cosiddetti redditi diversi di natura finanziaria. Qualche esempio? I contratti forward, i future, il trading online.
Come dichiarare le perdite
La fiscalità del trading online prevede anche la dichiarazione delle eventuali perdite. Le suddette vanno conteggiate e inserite in corrispondenza del rigo RT45. Il singolo trader può dedurle per una quota pari al 62,5% del totale.
Altre indicazioni
Un altro aspetto importante da considerare riguarda la differenza fra il riferimento a intermediari italiani e quello a intermediari esteri. I flussi di lavoro concretizzati tramite i primi, devono essere dichiarati compilando il quadro RT del Modello Unico. Nel secondo caso, invece, da compilare è il quadro RW.
Fondamentale in questo frangente è includere una descrizione dei flussi di capitale verso l’estero e viceversa. Bisogna seguire le suddette indicazioni solo se l’importo totale frutto della somma di prelievi e depositi supera i 10.000 euro per singolo anno solare.
A questo punto, ti starai chiedendo come calcolare la già citata imposta del 26%. Facciamo un esempio ipotizzando un trader che ha guadagnato 30.000 euro. In un caso del genere, l’imposta è pari a 7.800 euro.
Il calcolo viene effettuato prendendo in considerazione la somma delle vendite e degli acquisti che, nell’anno precedente alla compilazione della dichiarazione, hanno permesso di generare un guadagno. Con l’espressione “anno precedente”, viene preso in considerazione il lasso di tempo compreso tra il gennaio e il 31 dicembre.
Come già detto, il trader che paga autonomamente sceglie il regime dichiarativo e utilizza il modello F24. Il pagamento delle imposte sui proventi del trading online avviene in concomitanza con quello delle altre tasse. Vale lo stesso per le somme versate a titolo di acconto.
Per quel che concerne le scadenze, ricordiamo i seguenti riferimenti:
- 30 giugno
- 16 luglio, ma con una maggiorazione dello 0,40%
I codici tributi da memorizzare sono invece quelli che puoi leggere qui:
- 1100: codice di riferimento per l’imposta sostitutiva sulla plusvalenza;
- 1242: codice utilizzato per l’imposta sostitutiva alle imposte;
- 4043: codice tributo che indica la dichiarazione di un’imposta sul valore delle attività finanziarie;
- 4047: codice tributo utilizzato per la dichiarazione di un’imposta sul valore delle attività finanziarie, con attenzione esclusiva a quelle detenute in Paesi esteri da parte di soggetti residenti in Italia.
Conclusioni
Come puoi vedere da questi paragrafi, investire in Borsa da privato è davvero un’attività alla portata di tutti, regolamentata da specifiche norme fiscali.
Per operare con sicurezza è fondamentale scegliere broker legali e non lasciarsi allettare dalle promesse di sistemi truffaldini che promettono guadagni immediati. Abbiamo già ricordato che i riferimenti sono altri, ossia broker come eToro e XTB, piattaforme che consentono di esercitarsi con un conto demo.
Qui sotto, un link diretto ai conti demo dei migliori broker di Borsa adatti anche ai principianti:
Piattaforma: Deposito Minimo: 200€ Licenza: Cysec |
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Piattaforma: xStation Deposito Minimo: 0.00€ Licenza: Cysec |
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Piattaforma: Proprietaria Deposito Minimo: 50€ Licenza: Cysec |
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Il 51% dei conti CFD al dettaglio perde denaro.
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Leggi anche: Cosa significa investire
FAQ
Sì, ed effettivamente è anche facile grazie alle migliori piattaforme che consentono di operare senza commissioni e con strumenti estremamente intuitivi.
Sicuramente possiamo citare eToro e XTB. Sono piattaforme sicure e regolamentate.
Uno dei rischi maggiori è quello di cadere in qualche trappola o truffa, ecco perché bisogna scegliere solo piattaforme sicure. Un altro rischio è rappresentato dalle commissioni che possono erodere i guadagni o il capitale. Conviene sempre operare con piattaforme senza commissioni.
Purtroppo sì. L’articolo spiega nel dettaglio come e quando pagare le tasse sui profitti ottenuti investendo in Borsa da privato.