Minusvalenze e plusvalenze: Esempi, deducibilità e strategie

A nessuno piace perdere denaro, ma succede, specialmente quando si decide di investire in azioni. Anche gli investitori più esperti commettono degli errori e questi si traducono in minusvalenze quando un’operazione finanziaria viene chiusa in perdita.

Sebbene sia scoraggiante vendere in perdita (o comprare in perdita se state chiudendo una vendita allo scoperto), gli investitori intelligenti sanno quando ridurre le perdite e non portare avanti ulteriormente un investimento sbagliato.

Ma le perdite in conto capitale non sono completamente negative, infatti realizzare delle minusvalenze può essere anche strategico dal punto di vista fiscale, perché vanno ad influire sulle tasse.

Ecco una tabella riepilogativa sulle minusvalenze:

📊 Tipologia: Perdite di capitale
📈 Come si ottengono?

Con la chiusura in perdita di un’operazione finanziaria.

📋 Si possono recuperare

Certamente, con delle plusvalenze che le compensino.

⚙️ Sono deducibili?
Si, nell’anno della realizzazione e nei 4 anni successivi.
💸 Investimento minimo
50 euro
🖥️ Migliori piattaforme
eToro

Prima di pensare alle plusvalenze e alle minusvalenze dovreste capire come operano gli altri trader e il Copy Trading di eToro vi permette di copiare le operazioni di altri investitori, fra i più esperti della community e replicare i loro rendimenti, basta un click.

Clicca qui e registrati su eToro

Cosa sono le minusvalenze?

Quando vendete un bene o un titolo (azioni, materie prime, ecc.) a un prezzo inferiore a quello di acquisto, subite quella che è nota come perdita di capitale o minusvalenza.

Le minusvalenze, come abbiamo accennato si possono generare anche dalla chiusura in perdita di una vendita allo scoperto. In questo caso state ricomprando un titolo ad un prezzo superiore a quello della vendita iniziale.

I beni e titoli più comuni includono azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento , case e automobili.

La minusvalenza non è la stessa cosa del deprezzamento del valore: la perdita deve essere “realizzata” per essere considerata una minusvalenza. Ad esempio, se il valore di un’azione in portafoglio scende al di sotto del prezzo di acquisto, non subirete una perdita di capitale (o minusvalenza) a meno che non vendiate l’azione a quel prezzo.

Ci sono due importanti categorie di minusvalenze :

  • Minusvalenze a lungo termine : Perdite realizzate dalla vendita di investimenti posseduti per oltre un anno.
  • Minusvalenze a breve termine : Perdite realizzate dalla vendita di investimenti posseduti per meno di un anno.

Le plusvalenze e le minusvalenze a breve termine sono tassate come reddito ordinario, mentre le plusvalenze e le minusvalenze a lungo termine vengono calcolate dal momento in cui queste contribuiscono realmente all’utile o alla perdita lorda.

Minusvalenze e plusvalenze

Il calcolo delle minusvalenze è abbastanza semplice. Sottraete il valore di vendita del vostro investimento dal prezzo di acquisto. Se il prezzo medio d’acquisto per una posizione azionaria è di 9.000 € e il prezzo di vendita è di 8.000 €, la perdita di capitale è di 1.000 €.

Le plusvalenze a breve termine devono essere compensate con le minusvalenze a breve termine e le plusvalenze a lungo termine con le perdite a lungo termine.

Le minusvalenze vengono generalmente utilizzate per compensare le imposte che devono essere pagate sulle plusvalenze.

L’utilizzo strategico delle minusvalenze per compensare le plusvalenze è noto e viene utilizzato di frequente dagli investitori professionisti e dai trader, per “pagare meno tasse”.

Minusvalenze esempio

Le minusvalenze non sono solo un modo per abbattere le imposte, sono una reale perdita di capitale e per questo vanno gestite con molta attenzione. Facciamo un esempio di investimento finanziario.

Pensate di acquistare 100 azioni della società ALPHA per 50 € cadauna, l’investimento totale è di 5.000€. Avete anche comprato 100 azioni della società BETA per 60 € cadauna, investendo altri 6.000 €.

Scenario A: Il prezzo delle azioni ALPHA scende a 45 € per azione mentre quello delle azioni BETA sale a 62 € per azione.

Vendendo le azioni ALPHA a 45 € avrete una minusvalenza di 500 € , mentre vendendo le azioni BETA a 62 € otterrete una plusvalenza di 200 €.

Le plusvalenze compenseranno in parte le minusvalenze, che scenderanno da 500 a 300 €.

Scenario B: Le azioni BETA salgono a 67 € e al momento della vendita avrete una plusvalenza di 700 € , in questo caso, tolta la perdita di 500 € ottenuta con le azioni ALPHA ecco che otterrete una plusvalenza di 200 €.

Minusvalenze deducibili

A questo punto vediamo di concentrarci sull’aspetto fiscale della questione, che non va trascurato.

Sul Testo Unico delle Imposte sui Redditi si differenziano i “Redditi diversi” come titoli azionari, obbligazioni, ETC e Certificati, dai “Redditi di capitale” come i fondi d’investimento.

Il regime di tassazione di questi redditi è differente, vediamo di comprenderlo meglio:

Le minusvalenze rappresentano le perdite derivanti dalla vendita di uno strumento rispetto al suo valore di acquisto (“capital loss”). Esse possono essere portate in compensazione di eventuali plusvalenze realizzate con la vendita di prodotti finanziari rispetto al loro originario prezzo d’acquisto (“capital gain”).

Recupero minusvalenze su dichiarazione redditi

Tenete presente che è possibile compensare le minusvalenze solo con le plusvalenze dello stesso tipo. Le minusvalenze hanno una natura contabile e costituiscono una minore redditività.

In definitiva possiamo equiparare le minusvalenze ai crediti d’imposta, ma questo credito è esigibile solo nell’anno corrente e nei 4 anni successivi.

Prendendo spunto dall’esempio che abbiamo fatto in precedenza:

Analizzando solo le azioni BETA nello scenario B, che passano da 60 a 67 € per azione, si verifica una plusvalenza di 700 €, che viene tassata per intero, in base al regime previsto.

Al fine di beneficiare di una minor tassazione, c’è invece la possibilità di compensare fiscalmente tale plusvalenza con la minusvalenza riportata con le azioni ALPHA (sempre nello scenario B) a patto che venga portata in detrazione entro i quattro anni successivi.

Per evitare di perdere le minusvalenze che si sono generate, potrebbe essere pertanto opportuno valutare di vendere eventuali titoli in profitto prima della scadenza prevista.

Questi sono esempi a scopo illustrativo, la materia è complessa e per gestire al meglio la tassazione delle plusvalenze e la compensazione con le minusvalenze è meglio affidarsi ad un consulente fiscale preparato.

Minusvalenze fondi

Ci sono delle differenze quando si parla di fondi d’investimento. In questo caso le minusvalenze che abbiamo visto negli esempi dei paragrafi precedenti, sono classificate come “Redditi diversi”, mentre le eventuali plusvalenze derivanti dai fondi d’investimento sono considerate “Redditi da capitale”.

Non si possono compensare queste fonti di profitto e di perdita di denaro perché provengono da voci di natura diversa.

Minusvalenze Patrimoniali

Vogliamo completare questa guida alle minusvalenze mostrandovi anche quelle patrimoniali.

Nell’ambito dei bilanci societari, le minusvalenze patrimoniali riguardano il minor valore di realizzo sul mercato di un bene rispetto al suo valore contabile.

Qui entriamo molto nel “fiscalese” ma è giusto capire che se il valore di realizzo di un bene è inferiore rispetto a quello indicato nell’ultimo bilancio approvato, le minusvalenze che ne derivano vanno aggiunte al conto economico come “perdite”; distinguendo le immobilizzazioni ordinarie da quelle straordinarie.

Le immobilizzazioni ordinarie riguardano beni normalmente impiegati nell’attività ordinaria, ovvero produzione, commercio e servizi svolti dall’impresa. Queste seguono il loro decorso secondo il piano di ammortamento previsto.

Le immobilizzazioni straordinarie riguardano invece beni diversi da quelli utilizzati per l’attività principale dell’impresa o derivanti da operazioni di ristrutturazione, ridimensionamento o riconversione dell’azienda.

Recupero minusvalenze: Migliori piattaforme

Abbiamo spiegato nel dettaglio plusvalenze e minusvalenze ma tenete presente che per recuperare le minusvalenze occorre una buona strategia d’investimento e un intermediario finanziario che vi offra una piattaforma sicura e gli strumenti necessari.

Ecco dunque le migliori piattaforme per il recupero delle minusvalenze e per investire su azioni, ETF, materie prime, indici, forex, ecc.

eToro

eToro è un intermediario finanziario sicuro, affidabile e con oltre 25 milioni di utenti registrati alla sua piattaforma di trading.

Tramite questa piattaforma avrete modo di comprare (e vendere allo scoperto) azioni, ETF, indici, materie prime, valute e criptovalute andando in cerca di plusvalenze e cercando di recuperare le minusvalenze.

Il modo migliore per iniziare è farvi guidare dall’esperienza degli altri trader. Per questo vi segnaliamo il Copy Trading , un brevetto che vi permette di copiare tutte le operazioni a mercato dei migliori trader della community e sarete voi a selezionarli. Con un click potete scegliere i vostri investitori preferiti, in base alle loro performance e ai risultati ottenuti in passato e copiare le loro operazioni finanziarie.

Ecco alcuni esempi reali presi dalla piattaforma eToro:

trader etoro x crypto

I risultati passati non garantiscono rendimenti futuri

Clicca qui e registrati su eToro

XTB

XTB è un Broker autorizzato dalla CySEC e la società madre è quotata in Borsa, a conferma della sua stabilità economica.

Questo intermediario finanziario vi supporta con un Corso di trading che vi insegna ad investire in maniera oculata e a comprendere i movimenti dei prezzi e le tendenze dei mercati.

Si tratta di una vera e propria scuola per investitori, ricca di lezioni, video e webinar incentrati sull’analisi tecnica e sulle migliori strategie operative.

Potete accedere al corso gratuitamente, vi basta usare il link qui sotto:

Clicca qui e accedi gratis al Corso di Trading

La piattaforma di trading che XTB offre ai suoi iscritti si chiamata xStation 5 e permette di comprare (e vendere allo scoperto) azioni , ETF, criptovalute, materie prime, ecc.

Potrete dunque andare in cerca di plusvalenze e recuperare le minusvalenze con una serie di strumenti finanziari molto ampia e senza pagare commissioni di trading.

Clicca qui e registrati gratis su XTB

Capex

Capex è un intermediario finanziario che può vantare una prestigiosa licenza CONSOB nel suo arsenale di autorizzazioni valide in decine di paesi nel mondo.

Per recuperare le minusvalenze e andare in cerca di profitti avrete la possibilità di investire in azioni, ETF, indici, materie prime, forex e criptovalute, senza pagare commissioni di trading.

Ma sono principalmente i servizi che hanno reso Capex così famoso, ovvero:

  • L’accesso alla Trading Central , uno dei centri di analisi finanziarie più rinomati al mondo.
  • La Trading Academy , una vera e propria scuola per imparare ad investire, con una qualità davvero elevata e senza alcun costo per l’utente finale.

Potete accedere alla Trading Academy e alla Trading Central, dal link qui sotto:

Accedi gratis ai servizi di Capex cliccando qui

Le piattaforme messe a disposizione da Capex sono la WebTrader e la famosa MetaTrader 5, entrambe gratuite e ricche di indicatori e strumenti molto professionali.

Clicca qui e registrati gratis su Capex

Recupero minusvalenze azioni esempio

Facciamo un altro esempio sul recupero delle minusvalenze dagli investimenti in azioni:

  • Supponiamo di aver comprato 1.000 azioni della società ALPHA a 10 euro cad., investendo complessivamente 10.000 Euro. Dopo 2 mesi le rivendiamo a 9 euro, incassando 9.000 Euro. Alla chiusura di questa operazione finanziaria abbiamo realizzato una minusvalenza di 1.000 Euro (9.000 – 10.000).
  • Il mese successivo acquistiamo 2.000 azioni BETA a 10 Euro cad., investendo 20.000 Euro totali. Le rivendiamo dopo 8 mesi a 12,50 Euro cad., incassando 25.000 Euro. In questo caso abbiamo realizzato una plusvalenza di 5.000 Euro.
  • Se non avessimo minusvalenze da recuperare pagheremmo l’imposta sui 5.000 di profitto (25.000 – 20.000). ma considerando che nello stesso anno abbiamo anche una minusvalenza di 1.000 Euro da recuperare, pagheremo le tasse solo su 4.000 euro, che sono la differenza fra plusvalenze e minusvalenze, ovvero 5.000 – 1.000 = 4.000.
minusvalenze

Conclusioni

Vale sicuramente la pena dedicare del tempo a capire come funzionano le minusvalenze e come sfruttarle. L’utilizzo efficiente delle vostre perdite di capitale vi consentirà di ridurre al minimo l’imponibile generato dalle plusvalenze.

In questa guida abbiamo spiegato il funzionamento di plusvalenze e minusvalenze ma per riuscire a gestirle al meglio serve un consulente fiscale che non vi faccia commettere errori grossolani.

Detto questo, per un investitore è sempre meglio puntare alle plusvalenze e cercare di tenere a freno le minusvalenze, perché al di là della tassazione, negli investimenti ciò che conta è il profitto.

Per imparare ad investire vi consigliamo di sfruttare il Corso di Trading realizzato da XTB, uno dei migliori del settore. Grazie al link qui sotto potete accedere gratis a questo corso e studiare le migliori strategie d’investimento:

Clicca qui e accedi gratis al Corso di Trading

FAQ

Cosa sono le minusvalenze?

Sono le perdite in un’operazione finanziaria.

Le minusvalenze si possono recuperare?

A livello di tassazione sono recuperabili nell’anno in cui si sono verificate e nei 4 anni successivi.

Le minusvalenze sono deducibili?

Le minusvalenze originano un credito fiscale , quindi si.

Come funzionano plusvalenze e minusvalenze?

Le plusvalenze sono le chiusure in positivo di un’operazione finanziaria, le minusvalenze sono le chiusure in negativo.

Il nostro punteggio
Clicca per lasciare un voto!
[Totale: 0 Media: 0]
Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.