Parco buoi: guida per conoscerlo ed evitarlo

I risparmiatori italiani nel corso dei decenni sono state vittime di innumerevoli truffe in campo finanziario ed economico. Nel gergo degli operatori di borsa si parla in tal caso di “parco buoi”.

In principio, tale definizione andava a designare quella apposita zona che veniva riservata al pubblico che desiderava assistere allo svolgimento delle cosiddette “contrattazioni alle grida”.

Oggi il termine viene riferito ed esteso a tutti quei risparmiatori che, essendo meno oculati, diventano vittime della speculazione di borsa.

Il “Parco buoi” va ad indicare anche (in senso non di certo positivo) tutte quelle persone, piccoli e medi risparmiatori, che si sono improvvisati investitori di borsa senza disporre di una opportuna preparazione.

Si tratta di una categoria di investitori che si affacciano sui mercati e vi rimangono fino a quando non vengono “travolti”, vittime molto spesso di gravi perdite o di autentici tracolli finanziari.

In questa guida andiamo a definire bene il concetto di parco buoi. Soprattutto vogliamo parlare di come diventare dei veri investitori per evitare di finire nel grande recinto dei buoi.

Il modo migliore per farlo è sicuramente prepararsi, studiare e informarsi sui mercati finanziari, prima di intervenire in borsa. Altro modo è quello di affidarsi a broker per il trading online che offrano formazione e servizi utili.

Un esempio eccellente in tal senso è il broker eToro. Si tratta di un broker legale, autorizzato e quasi 100% gratuito. Inoltre, come scoprirai nel corso della guida, eToro offre un servizio di Copy Trading per copiare i migliori investitori in modo automatico.

Qui una lista dei migliori broker che ti preparano per non far parte del parco buoi:

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    Parco Buoi: casi di truffe ai risparmiatori

    Negli anni sono numerose le vicende che hanno coinvolto i piccoli risparmiatori che, desiderosi di operare sui mercati borsistici, sono diventati “prede” degli “squali”.

    Il caso di Facebook

    Un esempio su scala mondiale, piuttosto recente, è quello relativo al re dei social network, Facebook, sbarcato in Borsa nel 2012. Una Ipo pressoché fallimentare al Nasdaq, un collocamento che in realtà non è andato come i media hanno voluto far credere.

    Occorre considerare che in ogni collocazione azionaria, ci sono alcuni soggetti (pochi) che guadagnano molto. Nel caso di Facebook sono stati tutti gli azionisti precedenti la quotazione, ovvero coloro che avevano finanziato la società all’inizio della sua avventura, come ad esempio le banche d’affari.

    Ecco individuare facilmente coloro che invece non hanno ottenuto un guadagno immediato, sperando di conseguirlo in un futuro: è la clientela retail. Hanno investito il loro denaro nella società la prima volta proprio nel momento dell’Offerta pubblica di vendita (Ipo).

    Nel caso di Facebook il prezzo di collocamento non era quello esatto, in quanto la società forse ha aspettato troppo prima di quotarsi in Borsa. Forse perché è stata “caricata” di aspettative troppo elevate.

    Ne è conseguito che tutti coloro che hanno comprato al collocamento o in Borsa, hanno perso subito dei soldi.

    Parco buoi: il caso Parmalat

    Altro esempio più vicino a noi è il celebre crac Parmalat, il più imponente scandalo di bancarotta fraudolenta e aggiotaggio di una società privata nel Vecchio Continente.

    La scoperta risale al 2003, anche se le reali difficoltà finanziarie della società risalivano almeno ad un decennio prima.

    Un buco mascherato da un falso in bilancio di oltre quattordici miliardi di euro, un fallimento della società di Collecchio che in pratica è equivalso all’azzeramento del patrimonio azionario.

    Parliamo di una perdita totale per migliaia di piccoli risparmiatori italiani che avevano investito una vita di propri risparmi nella società.

    Si sono salvati soltanto alcuni piccoli risparmiatori che avevano investito il denaro in bond, ricevendo un parziale risarcimento.

    I debiti della Parmalat in realtà partivano da molto lontano, già oltre cento miliardi di lire verso la fine degli anni ottanta, ma il patron Tanzi puntò alla quotazione alla Borsa Italiana e riuscì all’epoca ad ottenere diversi prestiti per il suo gruppo.

    In realtà un decennio dopo si scoprì che Parmalat viveva soltanto grazie ai prestiti bancari, ed alla fine sono andati di mezzo soltanto i piccoli investitori. Basti pensare che una recente sentenza del 2011 del Tribunale di Milano, ha assolto una serie di banche per il reato di aggiotaggio.

    La stessa sentenza ha negato qualsiasi forma di risarcimento per circa 30.000 piccoli risparmiatori che avevano sottoscritto i bond emessi dalla società di Collecchio prima del Crac.

    Da questi due esempi si evince che il “Parco Buoi” alla fine è l’unico che perde per davvero. Ecco perché forse prima di operare in Borsa è meglio chiedersi quale possono essere le giuste alternative in campo finanziario.

    Leggi anche: Trucchi di trading.

    Crisi del 2008 e parco buoi

    Il ricordo perseguita ancora molti. Di fronte a un incredibile debito di 619 miliardi di dollari, Lehman Brothers ha presentato istanza di fallimento il 15 settembre 2008.

    Il più grande fallimento della storia, è stato un momento decisivo in un crollo finanziario globale che già si faceva sentire in tutto il mondo.

    I risparmiatori americani hanno perso da 500 a 600 miliardi di dollari in pagamenti di interessi su conti bancari e fondi del mercato monetario grazie alle politiche post-crisi della Federal Reserve, secondo l’analista della Wells Fargo – Mike Mayo.

    Come sempre, anche nella grande crisi finanziaria del 2008 è stato il parco buoi a pagare le conseguenze delle cattive scelte finanziarie e delle truffe dei potentati. Mike Mayo uno dei più autorevoli analisti della crisi ha affermato: “I risparmiatori stanno ancora pagando a causa della crisi finanziaria”, ha detto Mayo.

    Durante la crisi, nel 2009 la Fed ha ridotto il tasso di interesse di riferimento ad una fascia bassa, compresa tra lo 0% e lo 0,25%. Da allora ha aumentato i tassi nove volte fino all’attuale 2,5%. Questo ovviamente frena la crescita economica e danneggia i risparmiatori.

    Leggi anche: Piccoli Investimenti.

    Parco buoi e truffe nel trading

    Anche nel campo degli investimenti finanziari online possono esserci truffe ai danni del cosiddetto parco buoi. Molto recente è la storia di un uomo canadese che ha perso più di 550.000 dollari a causa di uno schema di trading forex offshore che coinvolgeva due marchi, International Derivatives Group e Valiant Markets.

    Con poche speranze di rivedere il suo denaro, l’uomo ha detto che la truffa è iniziata nell’agosto 2018 quando un rappresentante della società ha chiamato la vittima e ha promesso alti rendimenti se avesse investito con l’azienda.

    Nel corso di sei mesi, fino al febbraio 2019, l’uomo ha inviato più di mezzo milione di dollari alla società tramite carta di credito e bonifico bancario. Inizialmente ha investito 7.000 dollari in oro e Bitcoin, ed entro Natale 2019, ha pompato altri 93.000 dollari e poi è stato costretto a investirne altri 140.000 dollari.

    Durante questo periodo, al residente di Manitoba (Canada) è stato detto dal suo “amministratore delegato” assegnato, presumibilmente di nome Michael Porter, ma non certo il suo vero nome, che i suoi investimenti erano redditizi e accessibili.

    Leggi anche: Spread Trading

    Uno schema riconosciuto

    L’uomo ha affermato: “Porter mi ha detto in modo molto specifico che non veniva pagato a meno che non guadagnassi dei soldi. Non sembrava che fosse in cerca di soldi, perché avrebbe guadagnato solo se l’avessi fatto io. Ha detto che potevo raddoppiare i miei soldi. Sembrava un buon investimento”.

    Queste erano le convinzioni della vittima, un uomo d’affari di Manitoba sulla cinquantina, che parla in condizioni di anonimato.

    Parecchie settimane e molte migliaia di dollari investiti in seguito, all’uomo è stato permesso di ritirare 35.000 dollari descritti come un “ritorno sull’investimento”.

    Questo ha rassicurato la vittima e l’ha spinto a procedere a investire molte altre migliaia di dollari. I falsi estratti conto lo hanno anche attirato a credere che i suoi investimenti stessero dando i loro frutti. Il più grande e, purtroppo per lui, l’ultimo investimento è stato fatto nel febbraio 2019, quando ha inviato alla società 350.000 dollari, quasi tutto quello che aveva.

    Questa è una tattica comune tra i broker fraudolenti, con le vittime che investono una quantità significativa di denaro in quanto la società consente piccoli prelievi, ma se cercano di effettuare un prelievo significativo, la società interrompe i contatti.

    Questo è quello che è successo con la vittima canadese come loro “account manager” ha sostenuto che le complicazioni dovute alla pandemia di COVID sono state la ragione per cui non è stato possibile prelevare più denaro dal conto.

    Insomma, è facile essere vittime di truffe anche nel trading online se non si scelgono buone e autorizzate piattaforme di investimento. Ecco perché, abbiamo deciso di qui di presentare alcuni intermediari autorizzati allo scopo di aiutare gli investitori che oggi rischiano di far parte del parco buoi, a investire con consapevolezza e protezione.

    Broker legali e autorizzati

    È molto meglio affidarsi alle nuove tecnologie ed investire i propri soldi in strumenti derivati. Questa soluzione può essere la scelta giusta per evitare che i propri capitali corrano il rischio di una svalutazione perché ristagnano in conti bancari.

    Ma usare i derivati come i CFD permette anche di essere autonomi e indipendenti nelle scelte di mercato. Niente consulenti che decidono al posto tuo. Il trading online con broker autorizzati e legali ti mette di fronte a una piattaforma dove sei tu a scegliere i beni e titoli dove negoziare.

    A tal riguardo una cosa è certa: non è possibile essere truffati. Infatti scelto uno dei tanti broker seri esistenti sul mercato, è possibile investire personalmente e decidere in piena autonomia le azioni da compiere, con la consapevolezza di operare in mercati dove non possono esserci terze parti a “manovrare gli ingranaggi”.

    Ad esempio il forex è un mercato il cui aspetto principale è presentare la più elevata liquidità mondiale. Questo significa che nessun soggetto è in grado di decidere gli andamenti delle quotazioni delle principali valute.

    Ecco perché il consiglio è di specializzarsi in CFD, settore in cui si avrà la certezza di non poter essere raggirati, come invece accaduto nel celebre crac della Parmalat o nelle truffe di finti broker di trading online. Un esempio? 1k Daily Profit che promette, come dice il nome, 1.000 euro di profitti al giorno ma in realtà fa perdere solo soldi.

    3 Broker legali per uscire dal parco buoi

    Se sei stanco di perdere soldi sui mercati finanziari è arrivato il momento di uscire dal parco buoi. Inizia a guadagnare davvero, scegli di fare trading con Trade.com.

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    Molto meglio investire senza pagare commissioni sui mercati finanziari. Per farlo puoi usare proprio broker come Trade.com che ti aiutano a uscire dal parco buoi anche in altro modo: attraverso una solida formazione.

    Trade.com è la prima scelta che ti offriamo qui perché il broker ha molti strumenti didattici per insegnare come fare investimenti. Essere in grado di capire come funzionano i mercati finanziari è il primo passo per dominarli.

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    eToro: copia i migliori ed evita il parco buoi

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    Cos’è il Parco Buoi?

    Si tratta dell’insieme di tutti quegli investitori che sono all’oscuro delle grandi manovre finanziarie e spesso restano vittime di scandali e fallimenti di grosse aziende.

    Come evitare il Parco Buoi?

    Per evitare di far parte del parco buoi non si ha molta scelta se non diventare investitori professionisti e informati, capaci di fare analisi fondamentale delle aziende su cui investono.

    Alternative per non far parte del parco buoi?

    Oggi è una buona soluzione quella di investire in autonomia con i broker CFD, senza affidare i propri soldi a consulenti finanziari che fanno più che altro i propri interessi.

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