Derivati finanziari

I derivati sono degli strumenti finanziari complessi che, dopo la notevole diffusione registrata sui mercati di capitali nei primi anni Duemila, hanno acquisito un ruolo di centralità nell’economia globale.

I derivati finanziari, come si intuisce facilmente dalla loro denominazione, derivano il loro valore da tutta una serie di altri prodotti finanziari a cui sono strettamente legati. Il titolo o il bene la cui quotazione dà il valore al derivato, prende il nome di sottostante.

I derivati finanziari possono essere assunti sia come funzione protettiva da un determinato rischio di mercato sia con finalità prettamente speculative.

In questa guida ai derivati finanziari ti spiegheremo:

  • cosa sono
  • quali tipologie esistono
  • le migliori piattaforme per utilizzarli

Scoprirai infatti come oggi esistano alcune piattaforme migliori di altre, non solo per motivi di sicurezza ma anche per la qualità degli strumenti offerti. Un esempio? Il Copy Trading di eToro, che ti permette di copiare le operazioni dei migliori professionisti, ottenendo fin da subito i loro stessi ritorni economici.

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    Derivati finanziari: cosa sono?

    Ciascun derivato si traduce in una previsione sull’andamento futuro di uno specifico indice di prezzi, come la quotazioni di titoli, i tassi di cambio tra differenti valute, i prezzi di materie prime e via dicendo.

    Tra le caratteristiche principali dei derivati finanziari vi è il fatto che questi non implicano affatto la necessità di possedere l’asset su cui si vuole investire. Questo permette di abbattere notevolmente tutta la burocrazia altrimenti necessaria.

    Come è possibile e in quale modo? Sono queste le domande che andremo a rispondere in questo paragrafo.

    I derivati finanziari, dunque, sono strumenti particolari: ciò che essi sottendono è un contratto sancito dall’investitore con un ente fornitore di liquidità, oppure direttamente implicato nell’asset su cui si vuole investire. La tipologia di contratto va a definire, di fatto, la natura del derivato.

    CFDFutures, swap, Opzioni FX sono tutte forme di contratto diverse.

    Vantaggi di investire coi derivati

    In questo modo l’investitore può investire su alcune condizioni specifiche della quotazione dell’asset che lo interessa. Se si vuole ad esempio investire in azioni Amazon, in condizioni normali è necessari coprire l’intero prezzo della quotazione di ciascuna azione.

    Si parla di un investimento, dunque, dell’ordine di decine di migliaia di euro, se non proprio di centinaia di migliaia di euro, cifre di cui non tutti dispongono.

    Investire in derivati azioni Amazon, invece, non comporta l’acquisto delle azioni ma la previsione della realizzazione di alcune condizioni. In base a queste condizioni, dunque, allo scadere di un periodo di tempo prefissato, si stabilisce se le condizioni hanno portato ad un ritorno economico o ad una perdita.

    I derivati, dunque, sono uno strumento che risulta acquistabile sui mercati da trader che non hanno alcun rapporto diretto col titolo sottostante.

    Ne deriva che chiunque può comprare un derivato il cui valore è strettamente connesso al rischio di solvibilità di un altro soggetto.

    Principali tipologie di derivati

    In questo paragrafo andremo ad analizzare nel dettaglio ciascuna categoria dei principali strumenti derivati. Di ognuna, inoltre, andremo a fornire una descrizione dettagliata di cosa è e come funziona:

    CFD: Contracts For Difference

    Si tratta di uno degli strumenti derivati più diffusi al giorno d’oggi. Se il trading online esiste, gran parte del merito va attribuito proprio a questo particolare strumento derivato.

    I CFD sono strumenti derivati scambiati prevalentemente sui mercati OTC (Over the Counter), ovvero quei mercati che non hanno come punto di riferimento una sede fisica ufficiale, una Borsa Valori per intenderci. Di conseguenza qualsiasi ente finanziario che disponga di sufficiente liquidità per soddisfare gli ordini che vengono realizzati dagli utenti può immettersi sul mercato di CFD.

    Ecco come nascono i broker.

    La dinamica propria dei CFD consiste nell’acquistare o nel vendere le variazioni di quotazione di un asset di mercato. Sono detti Contratti per Differenza proprio in quanto le due parti contraenti vanno a obbedire a condizioni differenti: se l’acquirente investe sul rialzo, il venditore del CFD, colui che si occupa di soddisfare il contratto, invece investe sul ribasso.

    Può sembrare uno strumento particolarmente subdolo, ma in realtà il mercato dei CFD è strettamente regolamentato e broker come eToro (visita il sito ufficiale), ad esempio, sono estremamente affidabili sotto questo punto di vista.

    Infatti i CFD necessitano di un mercato affidabile per poter mettere in condizione l’investitore di ricavare ritorni economici dalle proprie previsioni. Motivo per cui per investire avrai bisogno di rivolgerti ad un broker regolamentato e certificato dalla CONSOB, come i tre che trovi alla fine di questa guida.

    Ogni CFD presenta una scadenza propria (solitamente questa è di 24 ore), al termine della quale il contratto può essere mantenuto aperto ma ad un costo ben preciso: il tasso di overnight.

    Futures

    Futures sono anch’essi una tipologia di derivati particolarmente diffusi, sebbene la loro compravendita interessa una diversa tipologia di investitori.

    Rispetto ai CFD, infatti, i Futures sono rivolti a quegli investitori che possono permettersi di investire cifre decisamente più considerevoli e che hanno maggiore esperienza delle dinamiche proprie dei mercati finanziari.

    Se, per esempio, si può iniziare a fare trading online sui CFD su LiquidityX con appena 250€ (clicca qui), per investire sui futures sono necessari capitali di almeno 200 volte maggiori.

    Questo tipo di strumento derivato consiste in un contratto di acquisto posticipato nel tempo. L’acquirente, infatti, individua un range di prezzi che un particolare titolo, stando alla sua previsione, raggiungerà in futuro.

    L’acquirente, di conseguenza provvederà a pagare una cifra per la stipulazione del contratto, con l’obbligo di acquisto di un asset al termine del contratto stesso, al prezzo prefissato.

    Se l’asset, allo scadere del periodo selezionato, varrà più del prezzo prefissato, allora la differenza tra il valore reale e il prezzo indicato nel future costituirà il suo ritorno economico.

    Una simile dinamica vale anche per i contratti future di vendita.

    Swap

    Gli swap sono uno degli strumenti di prevenzione dei rischi e copertura più usati dagli enti finanziari istituzionali, come banche e fondi di investimento. Si tratta di contratti di scambio di flussi di cassa e, conseguentemente, non hanno un prezzo di acquisto.

    Tra i tanti strumenti derivati, gli swap sono i più recenti e, allo stesso tempo, quelli più rischiosi. Sembra assurdo che uno strumento di prevenzione dei rischi possa essere a sua volta rischioso, ma è così.

    Analizzando gli swaps, inoltre, parliamo al plurale in quanto ne esistono diverse tipologie:

    • Interessi (IRS): tra le forme più diffuse di derivato finanziario.Le due parti si impegnano ad effettuare pagamenti reciproci in base ad un prefissato piano di scadenze, tenendo conto del differenziale tra due diversi tassi di interesse;
    • Valute (CS);
    • Commodities, ognuno dei quali porta il nome della materia prima scambiata (oli swap, gold swap, etc.): la banca e il cliente si accordano per scambiarsi un prezzo fisso prestabilito a fronte di uno variabile, che andrà a determinarsi sulla base di alcuni parametri, che risultano collegati al prezzo futuro della merce o della materia prima sottostante;
    • Protezione dal fallimento (CDS): si caratterizza per essere una specie di polizza assicurativa che viene emessa a copertura di un rischio di insolvenza del credito;

    Leggi anche: Tecniche di Trading.

    CDO: fallimento di un derivato

    Non possiamo presentare una guida sugli strumenti derivati senza accennare ad uno degli scandali peggiori che ha coinvolto questi strumenti negli ultimi anni. Questo scandalo è uno dei motivi per cui il trading in CFD è vietato in America, ma tratteremo di questo nel prossimo paragrafo.

    I CDO (Collateral Debt Obligation) sono strumenti finanziari composti da tranches di diverse tipologie di mutui (uno strumento derivato, dunque), scambiato sul mercato delle obbligazioni. La composizione di un CDO era talmente tanto complessa che calcolarne il reale rischio collegato alle possibilità di insolvenza di ciascun mutuo era effettivamente impossibile.

    Inoltre, nella misura in cui raccoglieva più frammenti di più mutui, i ritorni economici che un CDO permetteva di ottenere erano superiori a quelli legati al singolo mutuo. I tassi di interesse di un CDO, infatti, risultano essere decisamente maggiori rispetto a quelli di una singola obbligazione ipotecaria, anche se più rischiosa.

    Nella misura in cui i rischi non possono essere calcolati, questi venivano stimati dalle agenzie di rating e classificati secondo il famoso punteggio FICO.

    CDO: la scintilla della crisi del 2008/9

    La crisi del 2008/9, nota anche come crisi dei subprime, affonda le proprie radici sulla bolla che si venì a creare quando il mercato dei CDO superò di oltre 50 volte il reale mercato immobiliare, dando luogo ad una bolla che coinvolgeva alcuni tra gli istituti finanziari più potenti al mondo (Bear Sterns, JP Morgan, Bank of America, Deutsche Bank, Lehman Brothers).

    La scintilla che fece scoppiare la crisi fu proprio la creazione di CDO sintetici, ovvero di CDO che comprendevano al loro interno anche tranches di Credit Default Swap. In altre parole uno strumento speculativo che prendeva vigore a partire da uno strumento di gestione del rischio.

    La crisi fu anticipata da investitori come George Soros, Michael Burry e altri che, a partire dai primi mesi del 2008, iniziarono a vendere allo scoperto i Credit Default Swap delle principali banche coinvolte nella frode dei CDO.

    Leggi anche: Tasse di trading.

    CDO e CFD: un fraintendimento

    In America, come dicevamo poco fa, i CFD sono illegali in quanto strumenti finanziari derivati considerati alla stregua dei CDO.

    Come hai potuto constatare leggendo questa guida, i due derivati non hanno praticamente nulla in comune. I CFD sono derivati estremamente trasparenti e facili da leggere nei loro termini contrattuali impliciti. La negoziazione di CFD tra investitore e broker, inoltre, viene strettamente regolamentata dalle autorità finanziarie di ogni paese proprio per evitare che si possano verificare grosse frodi speculative.

    La decisione del Governo degli Stati Uniti e, in primis, della SEC, dunque, non poggia su basi concrete. Si tratta di una paranoia ereditata dal 2009.

    Una paranoia che in parte ci sentiamo di giustificare, dato che ha minato profondamente il tessuto sociale americano, provocando milioni di disoccupati e rischiando di mettere in ginocchio l’intero paese.

    Ciò che noi, investitori europei ed italiani, tuttavia, non possiamo in alcun modo accogliere. I CFD sono strumenti derivati particolarmente utili e super controllati.

    Questi permettono una fondamentale estensione dei mercati finanziari anche a coloro che dispongono di risorse limitate. L’allargamento della partecipazione alla finanza globale è un evento troppo importante per poter permettere alla sola paranoia di arrestarlo.

    Trading di derivati con le opzioni FX

    Uno dei metodi principali per operare in modo semplice ed efficace sui derivati finanziari sono le Opzioni FX.

    In effetti le Opzioni FX sono dei derivati molto particolari. Il sottostante può essere costituito da qualunque asset quotato sul Forex, mentre il valore del derivato stesso può assumere solo due condizioni:

    • in the money, quando il prezzo dell’asset si è mosso sui mercati nella maniera prevista da chi ha sottoscritto l’opzione;
    • out of money, in caso contrario;

    Come si può vedere, è una situazione veramente semplice da gestire. Per questo motivo il trading in Opzioni FX è perfetto per tutti coloro che vogliono cominciare a giocare con i derivati e non hanno alcun tipo di esperienza finanziaria pregressa.

    Migliori piattaforme per il trading CFD

    Di seguito ti elenchiamo quelle che, a nostro avviso, sono le tre migliori piattaforme per investire in CFD:

    eToro: investire con il Social Trading

    eToro (visita il sito ufficiale) è il broker leader mondiale nel Social Trading.

    Si tratta di uno strumento particolarmente utile che ti permette di copiare gli investimenti dei professionisti che operano sulla piattaforma, bypassando, in questo modo, ogni lacuna che potresti avere in tema di investimenti online.

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    Il broker, inoltre, ti permette di operare con offerte particolarmente vantaggiose in CFD azioni.

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    LiquidityX: investire con i segnali di trading

    LiquidityX (visita il sito ufficiale) è un broker particolarmente apprezzato per via del suo servizio di segnali di trading.

    I segnali di trading di LiquidityX sono analisi già pronte che vanno a facilitare il processo di previsione del trend futuro di un asset. Questi ti vengono comunicati quotidianamente senza alcun costo aggiuntivo.

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    Conclusioni

    Il settore degli strumenti derivati è particolarmente ampio e complesso, ma non difficile da esplorare. Gli investimenti che si possono realizzare con i derivati, infatti, sono particolarmente ottimizzati per tutti quegli utenti che non dispongono di capitali ingenti.

    Capire il funzionamento di ciascuno dei derivati finanziari è il primo passo per realizzarsi nel trading online. 

    Il secondo è registrarti presso uno dei tre broker che ti abbiamo consigliato, i migliori per operare in CFD.

    Che cosa sono i derivati?

    Sono strumenti finanziari il cui valore dipende da quello di un altro titolo, ecco perché si chiamano “derivati”.

    I derivati sono pericolosi?

    No, tutto dipende dalla tipologia e dal modo in cui vengono usati.

    I derivati finanziari sono adatti ai principianti?

    I CFD (contratti per differenza) sì, a patto di utilizzare una piattaforma di investimento sicuro e facile da usare. Per fare un esempio, eToro garantisce la possibilità di copiare quello che fanno i migliori investitori.

    Perché i mass media presentano in ottica negativa i derivati?

    Di solito per un misto di ignoranza e necessità di aizzare l’odio della folla per aumentare l’audience.

     

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