Pivot Point: guida completa per analisi e investimenti

Tra i tanti indicatori che hai a disposizione per ricavare una buona analisi tecnica, i Pivot Point meritano una menzione onorevole. È raro che nel trading online si incontrino strumenti di analisi completi come questi.

In questa guida andremo a vedere approfonditamente cosa sono i Pivot Point, come calcolarli e come applicarli al grafico di trading per ottenere dei segnali precisi.

Ti mostreremo anche tutte le diverse varianti che esistono per calcolare i Pivot Point, ma non spaventarti. Non dovrai procedere autonomamente al calcolo.

Affidandoti ai broker che ti consiglieremo, infatti, potrai contare su piattaforme che procedono autonomamente a fornirteli.

I broker che ti consiglieremo, inoltre, ti mettono a disposizione anche strumenti accessori particolarmente utili a sfruttare al massimo le informazioni che ti provengono dai Pivot Point.

Stiamo parlando del Copy Trading di eToro, perfetto per chi non ha ancora dimestichezza con l’analisi tecnica perché permette di copiare le operazioni degli altri trader per ottenere i loro stessi rendimenti (in rapporto al capitale investito).

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🛠 Strumento:Pivot Point
❓ Cos’è:Indicatore di analisi tecnica
🎯 A cosa serve:Individuare supporti e resistenze
👥 Chi può usarlo:Tutti
📍 Dove usarlo:eToro / XTB
💶 Capitale per iniziare:50 €

Pivot Point significato

I Pivot Point, in italiano punti Pivot, sono un indicatore di trading particolarmente utile perché permette di individuare con buona precisione i livelli di Supporto e Resistenza della quotazione di un titolo.

L’indicatore Pivot Point, infatti, si compone di 5 diversi livelli di prezzo, individuati sul grafico da linee di colore diverso. Ognuna di queste linee individua un livello diverso come puoi vedere nell’immagine:

pivot point

I livelli di Supporto e Resistenza, come vedremo, sono estremamente utili a:

  • Prevedere il trend futuro;
  • Applicare un’efficace gestione del rischio, offrendoti livelli indicativi per lo Stop Loss e il Take Profit;
  • Studiare strategie di trading specifiche, in particolare per gli investimenti in Borsa e il Forex market;

Questo sia che tu voglia investire sul breve periodo con i CFD sia che, invece, decidi di affidarti alle Real Stocks di eToro per pianificare operazioni su periodi più lunghi.

Pivot Point calcolo

Calcolare i Pivot Point non è un requisito necessario per investire con questo indicatore. Come ti abbiamo detto, affidandoti a broker come XTB o eToro potrai contare su una piattaforma che esegue automaticamente tutti i calcoli necessari.

Tuttavia è opinione diffusa presso i trader professionisti che conoscere le formule aiuti a comprendere come funziona l’indicatore e a valutarne l’efficacia nelle varie situazioni. La nostra esperienza ci ha confermato questa idea. Sapere i dati sulla base dei quali vengono ricavati i Pivot Point ci ha aiutato ad applicarli al meglio e a farci strutturare strategie molto più valide.

Il calcolo dei Pivot Point è molto semplice e ruota tutta sulla determinazione del Punto Pivot centrale. Calcolato questo, infatti, potrai facilmente ricavare tutti gli altri livelli di Supporto e Resistenza.

Il Punto Pivot centrale, dunque, si calcola sommando il Massimo (H), il Minimo (L) e la chiusura (C) e dividendo la somma per 3. Sulla base di questo, poi, puoi ricavare:

  • R1=2*P-L
  • S1=2*P-H
  • R2=P+R1-S1
  • S2=P-R1-S1
  • R3=H+2*P-L
  • S3=L-2*H-P

Qual è la prima considerazione che può essere ricavata osservando le formule dei vari livelli dei Pivot Point?

Ebbene, si può subito intuire come i Pivot Point strutturino il grafico in modo tale da indicare che il prezzo di un asset, in condizioni normali, tende a orbitare intorno ad uno di questi livelli.

Quando i prezzi si distaccando dal livello di riferimento, allora insorge un trend dominante.

In altre parole, si ha un segnale di ingresso, come puoi vedere nell’immagine:

pivot point come si usano

Tipologie di Pivot Point

Il calcolo che ti abbiamo mostrato è quello standard, quello più comunemente diffuso. Tuttavia, in base alle diverse varianti impiegate per il calcolo dei vari livelli dei Pivot Point si ottengono tipologie che prediligono letture differenti.

Vogliamo proporti una panoramica generale sebbene alcune di queste siano poco usate per fare trading e raramente vengono prese in considerazione dai broker:

  • Metodo Carmarilla: il calcolo dei Pivot Point con il metodo Caramilla consiste nell’inserire nel calcolo dei Pivot le variazioni inventate da Nick Scott nel 1999. I Pivot Point Camarilla si fondano sull’idea di base che i prezzi tendano naturalmente a ritornare sul livello Pivot centrale, ovvero è attratto dalla sua media;
  • Metodo Woodie: il calcolo dei Pivot Point con il metodo Woodie consiste nel calcolare diversamente il Punto Pivot centrale. Qui infatti bisogna sostituire il prezzo di chiusura (C) con il doppio del prezzo di apertura (2xO). L’idea di base è quella che i livelli dei Pivot Point servano ad indicare i punti di inversione di trend. Superato un livello, si avrebbe un pullback;
  • Metodo Fibonacci: il calcolo dei Pivot Point impiegando i livelli dei Ritracciamenti di Fibonacci è la più diffusa tra le varianti dei Pivot Point, tanto che sia XTB che eToro te li forniscono. Questa variante ti permette di individuare i prezzi-obiettivo raggiungibili da ciascun movimento del titolo;

Pivot Point Fibonacci e la Teoria delle Onde di Elliott

Ci soffermiamo in particolare sui Pivot Point Fibonacci in quanto sono particolarmente utili se associati ad una strategia di investimento particolare, che si basa sulla Teoria delle Onde di Elliott.

Questa Teoria individua all’interno di ogni trend 5 movimenti principali seguiti da 3 movimenti correttivi: in totale 8 momenti che definiscono l’inizio e la fine di ciascun trend dominante.

I Pivot Point Fibonacci, come puoi vedere dall’immagine, ti permettono di individuare facilmente questi momenti e di stabilire inizio e fine di ciascuno in base ai livelli di Supporto e Resistenza:

pivot point fibonacci

Questo rende i Pivot Point di Fibonacci molto utili specialmente se si decide di investire sul mercato azionario. La Teoria delle Onde di Elliott, infatti, performa meglio se applicata alle azioni o agli indici di Borsa, ovvero per quei titoli che ancora non subiscono troppo i rumori di fondo.

Dove investire con i Pivot Point

Prima di spiegarti come investire su un titolo con i Pivot Point, dobbiamo innanzitutto vedere come investire in generale. Detto altrimenti, a chi affidarsi per ottenere offerte vantaggiose di trading online da sfruttare con questo indicatore?

Ebbene, non è una scelta facile: di broker sul mercato ce ne sono tanti e ognuno ti propone offerte e condizioni di trading diverse.

Scegli i broker con i Pivot Point già pronti e calcolati: ecco la lista!

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    Tra queste noi vogliamo consigliarti unicamente quelli che ti permettono di applicare e sfruttare al massimo i Pivot Point. Le piattaforme che ti permettono di fare ciò al massimo delle tue possibilità sono due: eToro e XTB.

    eToro

    eToro (visita il sito ufficiale) non è solo il broker che prenderemo in considerazione in questa guida per fornirti esempi pratici. Si tratta anche di una piattaforma capace di offrirti strumenti di qualità estremamente versatili.

    In particolare due di essi sono utili a investire con i Pivot Point:

    • Il Social Trading, che ti permette di realizzare facilmente un’analisi fondamentale del titolo su cui vuoi investire. Grazie a pareri e opinioni dei trader più esperti che operano sulla piattaforma, infatti, potrai sapere fin dal principio quali sono i punti di forza e i momenti maggiormente sensibili di un determinato asset;
    • Le Real Stocks, ovvero un’offerta che ti permette di investire in azioni reali, ideali per operazioni sul lungo termine. In questo modo potrai sfruttare i Pivot Point anche per investimenti più lungimiranti e duraturi, senza incorrere nel pagamento dei tassi di overnight.

    XTB

    Dove studiare i Pivot Point?

    XTB (visita il sito ufficiale) è un broker utilissimo per chi inizia a fare trading senza esperienza.

    Grazie al suo corso di trading gratuito, infatti, potrai colmare velocemente le tue lacune e allo stesso tempo ricevere validi suggerimenti per investire.

    Il corso di trading, accessibile gratuitamente dalla xStation Academy, ti permette di studiare approfonditamente l’analisi tecnica e risulta essere un valido proseguimento di questa guida.

    Al suo interno infatti è presente un modulo dedicato ai Pivot Point, con approfondimenti dedicati che esplorano l’argomento nel dettaglio sia dal punto di vista teorico che dal punto di vista pratico.

    Se alla fine della lettura vuoi, infatti, esplorare altri aspetti dei Pivot Point, puoi accedere al corso di XTB cliccando qui:

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    Una volta presa confidenza con l’analisi tecnica, potrai testare le tue capacità con un conto demo gratuito e privo di rischi, perché il denaro utilizzato su questa versione della piattaforma sarà esclusivamente virtuale.

    Un modo utile e valido per semplificarti la vita e porre le giuste basi per gli investimenti futuri.

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    Pivot Point: Supporti e Resistenze

    Dopo questa introduzione teorica sui Pivot Point, possiamo procedere all’aspetto pratico. Come investire con i Pivot Point? Cosa sono i livelli di Supporto e Resistenza?

    Ebbene, i Supporti e le Resistenze, come hai potuto vedere dal calcolo dei Pivot Point, indicano livelli significativi di un titolo che indicano i limiti entro cui può svilupparsi in condizioni normali.

    La condizione normale di un titolo finanziario è quella in cui, non essendo sottoposto a sollecitazioni di alcuna sorta, il titolo stesso tende a trovare un proprio equilibrio in corrispondenza del proprio valore reale.

    Se nessuno operasse sui mercati finanziari, infatti, tutti i prezzi si manterrebbero costanti nel tempo: investimenti e speculazioni, invece, portano a continue oscillazioni: i livelli di Supporto e Resistenza racchiudono queste oscillazioni.

    In particolar modo:

    • Le Resistenze racchiudono le oscillazioni rialziste;
    • I Supporti racchiudono le oscillazioni ribassiste;

    Come funzionano le Resistenze

    Il funzionamento delle Resistenze è semplice.

    La Resistenza 1 è il livello che tutti gli investitori monitorano maggiormente: se il prezzo del titolo supera questo livello dal basso verso l’alto e la candela si chiude al di sopra di esso, si ha un segnale di rialzo.

    La Resistenza 2 e 3, invece, individuano i livelli di iper-comprato del titolo. Questi livelli sono particolarmente significativi in quanto preannunciano l’imminente inversione di trend.

    Quando un titolo è iper-comprato, infatti, gli investitori sono soliti aspettare il segnale giusto per vendere. Questo si traduce nel fatto che basta una minima variazione al ribasso per provocare la vendita di numerose posizioni.

    Questo principio fondamentale della psicologia di trading è uno degli elementi più importanti nella determinazione dei momenti della Teoria delle Onde di Elliott.

    Come funzionano i Supporti

    Il funzionamento dei Supporti è prevalentemente analogo a quello delle Resistenze.

    Il livello di Supporto 1, infatti, se viene superato dall’alto vero il basso, comunica un segnale di trend ribassista.

    Allo stesso modo i livelli di Supporto 2 e 3 individuano le zone di iper-venduto del titolo e preannunciano l’imminente inversione di trend.

    Il famoso detto di Warren Buffett riassume al meglio questa situazione: «The best chance to deploy capital is when things are going down».

    Tradotto: il miglior momento per spiegare i propri capitali è quando i mercati sono al ribasso. Quando un titolo è in zona di iper-venduto è il miglior momento per comprarlo in quanto è sotto-valutato.

    Ecco perché il Supporto 2 e 3 preannunciano una imminente inversione di trend.

    Leggi anche la guida alle Medie Mobili.

    Pivot Point strategia: Breakout

    Adesso che sai come leggere un grafico con i Pivot Point, come realizzare un investimento?

    Il nostro consiglio è di leggere attentamente le righe che seguono e sperimentare prima su un conto demo. Il conto demo è una simulazione di trading che ti permette di investire senza correre alcun rischio. In questo modo potrai prima imparare a padroneggiare queste tecniche di investimento e poi applicarle per ricavare profitti.

    La strategia Breakout con i Pivot Point si basa sull’individuare i punti di rottura di una fase di contrazione dei prezzi di un titolo. Esattamente come un elastico, infatti, le quotazioni di un titolo presentano sia fasi di espansione sia fasi di contrazione.

    Le fasi di espansione sono quelle durante le quali è consigliato investire, in quanto emerge un trend dominante che può essere cavalcato.

    Le fasi di contrazione, invece, sono caratterizzate da una bassa volatilità e da oscillazioni dei prezzi che gravitano intorno ad un valore dei Pivot Point. La linea intorno a cui gravitano i prezzi (sia essa un Supporto, una Resistenza o il Pivot centrale) ci indica il potenziale trend futuro.

    Il suo funzionamento è estremamente semplice:

    grafico tim pivot point

    Come puoi vedere, una volta che il titolo inizia a presentare candele dal corpo più pronunciato, allora devi stare attento alla possibilità di un Breakout. La candela di Breakout in questione sfonda la R1 e non presenta una Upper Shadow, ovvero il prezzo massimo è anche quello di chiusura. Questo è un chiaro segno di un trend rialzista in atto.

    Per gestire al meglio il rischio su un simile investimento devi tener presente che lo Stop Loss va fissato in prossimità del valore rotto dal Breakout, in questo caso la Resistenza 1. Il Take Profit, allo stesso modo, va posizionato in prossimità del limite massimo raggiungibile dal titolo prima di una inversione. In questo caso la Resistenza 3.

    Per star sicuro ti consigliamo di impostare il Take Profit qualche pip al di sotto della R3.

    Ma le operazioni possibili si concludono qui?

    Assolutamente no. Prendiamo in considerazione il grafico del giorno successivo:

    analisi con pivot point

    Ora, non sempre avviene che al termine di un trend si presenti una inversione. Può anche accadere che, in seguito a un rialzo o un ribasso il titolo passi ad una successiva fase di contrazione.

    Tuttavia è bene prestare attenzione ai segnali di inversione di tendenza: se questi si presentano, allora si ha l’opportunità di ricavare profitto da un altro investimento, stavolta di diversa direzione.

    La strategia Breakout con i Pivot Point si incentra tutta su questa capacità di leggere i movimenti elastici di un titolo e di saperli sfruttare grazie ai livelli indicati dai Pivot Point.

    Altri indicatori da usare con i Pivot Point

    Il fatto che i Pivot Point siano indicatori completi non significa che non possano essere impiegati insieme ad altri strumenti simili, in modo da ricavare un’analisi il più precisa possibile.

    Fondamentalmente non esiste una regola fissa per scegliere gli indicatori da abbinare ai Pivot Point, ma vogliamo comunque farti una raccomandazione fondamentale. Non incasinare il grafico.

    I Pivot Point, come hai visto, sono un indicatore che interviene sovrapponendosi alle candele giapponesi.

    Per mantenere comunque pulito e leggibile le quotazioni del titolo, ti consigliamo di scegliere indicatori non troppo invasivi o che non intervengono anch’essi direttamente sulle candele.

    Un grafico pieno di indicatori è caotico e difficile da leggere!

    Ecco perché i migliori indicatori da abbinare ai Pivot Point sono:

    • Medie Mobili, sia singola che doppia. Si tratta di un indicatore poco invasivo che offre comunque ottimi risultati specialmente se usato in concomitanza con i Pivot Point. Le Medie Mobili possono svolgere un ruolo ausiliario ai livelli di Supporto e Resistenza individuati dai Pivot Point e aiutarti nell’individuare i segnali di ingresso sul mercato;
    • SMI, o Stochastic Momentum Index, un indicatore tecnico estremamente utile a ottenere precisi segnali di ingresso. L’SMI ti fornirà le informazioni e i Pivot Point ti permetteranno di gestire il rischio dell’investimento;
    • MACD, un altro indicatore utilissimo a valutare aspetti di un titolo che i Pivot Point non prendono in considerazione, come ad esempio i volumi;

    Ti sconsigliamo, invece, di abbinare ai Pivot Point tutti quegli indicatori che si sovrappongono al grafico rendendolo troppo caotico e sovraccaricandolo di linee ed elementi.

    Ne sono esempi eclatanti:

    • Le Nuvole di Ichimoku;
    • Le Bande di Bollinger, che svolgono un ruolo simile ai Pivot Point e risultano essere, dunque, superflue;
    • Indicatore Alligator, anch’esso denso di linee e che può essere sostituito da un più appropriato SMI o MACD;
    • Canali di Donchian, sconsigliato per lo stesso motivo delle Bande di Bollinger;

    Pivot Point: limiti e svantaggi

    A volte, nonostante le informazioni e i segnali ricevuti dai Pivot Point, è meglio non investire. Prendi come esempio questa immagine tratta dal grafico di eToro:

    pivot point segnali di trading

    Il Breakout ci avrebbe potuto tentare e portarci ad aprire un investimento. Tuttavia questa operazione sarebbe stata destinata a chiudersi in perdita 5 ore dopo a causa di un evento imprevedibile: una candela rialzista che apre in gap down, ovvero al di sotto della chiusura della candela precedente.

    Ma come accorgersi di questa possibilità? Quali sono i segnali che ci avrebbero potuto far intuire una simile evenienza?

    Prendiamo in considerazione gli sviluppi passati del titolo, in questo caso le azioni Amazon. Quando investi, ricordatelo sempre, gli sviluppi passati sono uno dei tuoi maggiori alleati.

    pivot poi come fare analisi

    Ampliando l’osservazione del titolo, infatti, notiamo che nei giorni precedenti si sono avuti numerosi gap down. Questo indica una instabilità del titolo Amazon che probabilmente si trova ad essere sotto-valutato. La pulsione rialzista, tuttavia, deve potersi appoggiare ad un’effettiva forza del titolo.

    Ecco perché i breakout che si possono osservare altro non sono che movimenti di assestamento preparatori del titolo. Le azioni Amazon sono in cerca di un livello di valore appropriato a partire dal quale poi prendere il volo.

    In altri termini, chi prima ha venduto adesso compra ma il titolo risente ancora degli eventi che lo hanno portato al ribasso.

    Nel caso specifico in questione, si trattava della seconda settimana di Marzo 2020 e il titolo Amazon ancora doveva ristabilirsi in seguito al crollo della Borsa di qualche settimana prima.

    Fare analisi fondamentale con il Social Trading di eToro prima di applicare i Pivot Point aiuta a individuare i punti in corrispondenza dei quali è meglio non operare.

    Pivot Point

    Conclusioni

    Adesso che sai come investire con i Pivot Point, non ci resta che darti le indicazioni finali.

    Innanzitutto non pensare che l’utilità di questo indicatore ti permetta di investire in qualsiasi circostanza: durante le fasi di contrazione dei prezzi ti sconsigliamo di operare sia con i Pivot che con qualsiasi altro strumento di analisi.

    Analizza bene un titolo: a volte anche se ricevi un segnale di ingresso potrebbe essere più saggio non operare. Per questo motivo consulta sempre quello che è successo nei periodi precedenti e deduci da questi qual è lo stato di salute dell’asset.

    Se ti rendi conto che la volatilità è troppo incostante o troppo elevata, non esporti inutilmente e rivolgiti ad un altro titolo!

    Infine, opera solo e soltanto con broker regolamentati che ti mettono a disposizione i migliori strumenti. eToro e XTB sono i migliori nel settore e per questo ti consigliamo ancora una volta di partire da questi per investire online.

    Gli strumenti che ti mettono a disposizione ti permetteranno di sfruttare al meglio tutte le informazioni provenienti dai Pivot Point.

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    I Pivot Point sono affidabili?

    Si tratta di un indicatore matematico di eccellente livello che si può considerare affidabile nella maggior parte dei casi.

    Dove usare i Pivot Point?

    Si possono trovare già pronti sulle migliori piattaforme di trading online.

    I Pivot Point sono difficili da usare?

    Assolutamente no. Hanno un uso molto semplice e simile a quello di supporti e resistenze.

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